Dall’Angelus pronunciato da Sua Santità Giovanni Paolo II
il 30 Novembre 1980

 

Paragrafo II : Anche oggi i nostri pensieri e i nostri cuori si rivolgono verso le regioni dell’Italia, che sono state colpite dalla catastrofe del terremoto. Lo esige la dimensione della disgrazia, che si è abbattuta su moltissimi nostri fratelli e sorelle, togliendo la vita ad alcune migliaia di persone e portando il lutto in tante famiglie. Numerosi feriti si trovano negli ospedali. Sono adulti, giovani, bambini. Migliaia di famiglie hanno perso la casa e hanno bisogno di essere protetti, tanto più nella presente stagione.

Sarebbe difficile non scorgere, con vera edificazione, in mezzo a tutte queste sofferenze, i molteplici sforzi, che provengono dalla solidarietà umana e dall’amore cristiano del prossimo, per andare incontro ai bisogni dei nostri fratelli e sorelle tanto provati. A tale riguardo desidero manifestare particolare apprezzamento a quelle famiglie italiane e a quelle istituzioni religiose che, con carità cristiana e lodevole generosità, hanno aperto le porte delle loro case per accogliere alcuni dei fratelli colpiti dal terremoto, offrendo ad essi temporaneamente un riparo.

Il Signore benedica quanti danno o daranno ospitalità - nella misura delle proprie possibilità - nell’intimo del loro focolare alle persone provate dal sisma, specialmente a quelle che per età o per condizioni di salute maggiormente soffrono.

Nel raccomandare a Dio, in questo momento coś difficile della loro vita, tutti i fratelli e sorelle delle zone devastate dal terremoto, chiediamo che la generosità dei cuori e la solidarietà dell’intera società possano pienamente corrispondere alle esigenze del momento.

 

 

Piazza San Pietro, 30 novembre 1980,

I domenica di Avvento.